Alberto DITRACI
Antonio CARBE'
Chiara GATTI
Dino VILLANI
Enzo DE MARTINO
Franco BINELLO
Franco FOSSA
Franco LOI
Gabriella NIERO
Gianni DAZZIO
Gianni PRE
Giorgio PILLA
Giorgio SEVESO
Gioxe DE MICHELI
Giulio GASPAROTTI
Giuseppe POSSA
Giuseppe PROSIO
Liana BORTOLON
Mafalda CORTINA
Maria Clara BOSELLO
Mario BORGESE
Mario DE MICHELI
Natale ZACCURI
Orfango CAMPIGLI
Paolo RIZZI
Pier Luigi VERRUA
Roberta AVALONE
Roberto MAIOGLIO
Tiziana CANITERO
Vera MENEGUZZO
Veronica MOLINARI

Mario BORGESE

Lo scrigno di Carola
14-05-2019

Carola cela  in uno scrigno il suo mondo poetico e le sue chimere. 
Lo scrigno dei suoi più remoti pensieri a volte si apre alla luce e manifesta l’evento, l’eraignis, direbbe Heidegger. 
Lo scrigno si dischiude ed appare il segreto taciuto nella poiesis: l’immagine si palesa, declinando l’intimità del suo segreto nella materia.
L’immaginare si contempera nel vivere dell’artista che abita il mondo. Una melanconia, una nostalgia della nostalgia prende forma in quelle immagini e attraverso la loro molteplicità ci sensibilizza all’ascolto del mistero in cui esse ci avvolgono. 
Quei modi del fare sono talmente semplici che  li si ritrova evocandoli, piuttosto che descrivendoli minuziosamente, poiché descriverli vorrebbe dire farli visitare - e disturbarli - dalla penombra della loro intimità,  dalla dimora in cui abitano.
Carola dice: “c’è un mistero, qualcosa di indefinito che arriva, dipingendo; da dove viene non so”.  Segue l’impulso, ma il senso dell’ ordine lo riconcilia e la poesia si compone: giardini e fiori misteriosi, magnolie e roseti, angoli fioriti, tra“ art nouveau”  e antichi grafemi giapponesi che, accennati con segno rapido e sicuro, ci restituiscono d’incanto il loro profumo.
Nei ritratti declina un tema psicologico con la leggerezza del segno: nei volti delinea   l’espressività e ne coglie subitamente il moto  interiore. Il modo di procedere è rapido e incisivo. La matita scorre ed avanza veloce ed imprime l’immagine che si evidenzia nel foglio. Ricama trame di pensieri e disvela il senso esistenziale degli  amici,  critici d’arte, poeti e scrittori e persone  che ama.
E’ vero!
Ci sono sempre più cose in uno scrigno chiuso di quante se ne possono trovare in uno scrigno aperto: i  nostri sogni, le nostre chimere il travaglio del vivere, e Carola sa che l’immaginare, a volte, è forse più importante che il vivere.